Caltagirone

Caltagirone

Caltagirone si trova a circa 35 km a sud-est di Piazza Armerina. Era già abitata prima che arrivassero i greci ed è una della città più antiche della Sicilia. Il nome attuale deriva dall’arabo calaat, “castello”, e gerun, “grotte”, ma l’aspetto è prevalentemente barocco; il nucleo centrale risale infatti alla ricostruzione posteriore al terremoto del 1693, che rase al suolo l’intera area. La produzione delle ceramiche ricevette un forte impulso dall’arrivo degli arabi, che insegnarono agli artigiani locali la maiolica policroma il cui blu e i gialli in seguito sarebbero diventati tipici dell’artigianato siciliano. Fino al grande terremoto la città contava una popolazione di circa 20.000 abitanti, di cui forse il 5% era occupato nella decorazione in maiolica di chiese e edifici pubblici. La ricostruzione barocca vide una nuova esplosione di creatività; successivamente, nell’Ottocento, gli artigiani si volsero ai lavori figurativi in ceramica. Oggi l’industria tradizionale di Caltagirone è di nuovo fiorente, con dozzine di ceramisti che espongono i lori lavori nelle gallerie sparse in tutta la città. Anche gli edifici pubblici, le chiese, i giardini e i balconi delle abitazioni sfoggiano ceramiche in tutti gli angoli, per non parlare dei gratini piastrellati della Scala, il grande vanto di Caltagirone. Il centro storico è piccolo e si visita facilmente in mezza giornata, ma l’atmosfera vivace e i negozi allettanti invitano a prenotarvi.

La Scala

Il simbolo di Caltagirone sono i 142 gradini che formano la grandiosa Scala che sale su una delle colline di Caltagirone fino alla chiesa, purtroppo trascurata, di Santa Maria del Monte. La scalinata fu originariamente concepita, alla fine del Seicento, come strada per collegare la chiesa, allora cattedrale, e il centro sottostante. I gradini furono aggiunti solo quando ci si rese conto dell’eccessiva pendenza della via. Le altezze dei gradini sono tutte ornate di maioliche policrome dipinte a mano, ognuna diversa dall’altra, e aggiunte negli anni Cinquanta. La salita è lunga, ma la vista dalla sommità è sensazionale; spazia su tutta la città fino alla caratteristica guglia della chiesa barocca di San Francesco all’Immacolata, con la pianura che si estende fino all’orizzonte. Di sera, la scalinata è illuminata e si riempie di coppie e di famiglie che passeggiano. In maggio, viene interamente ricoperta di decorazioni floreali, mentre il 24 e il 25 luglio i gratini vengono illuminati da migliaia di lumini di carta come parte delle celebrazioni per la festa di San Giacomo.

Piazza Municipio

La piazza principale del centro è piazza Municipio, in cui sorge la Corte Capitaniale, un tozzo palazzetto del Seicento decorato dai Gagini e utilizzato oggi per mostre temporanee. Esposizioni anche nella moderna Galleria Luigi Sturzo, intitolata a don Lugi Struzzo (1871-1959), nato a Caltagirone e che fu sindaco, riformatore e antifascista.

Museo Civico

Nei pressi di piazza Umberto, noterete un massiccio blocco squadrato con grate e finestre e porte con borchie di metallo: nel Settecento era una prigione borbonica, ora è sede del Museo Civico. La struttura ospita la solita raccolta di cimeli e curiosità locali: frammenti architettonici, cimeli popolari e dipinti della famiglia Vaccaro, che nell’Ottocento dipinse diverse opere per il Duomo.

Museo della Ceramica e dei Giardini pubblici

Oltre il museo, la strada per la parte nuova attraversa il Ponte San Francesco, costellato di fiori e simboli in ceramica, e poi scende verso i vasti giardini pubblici, dove troverete il Museo della Ceramica, che illustra i cinquemila anni di storia della maiolica locale. Anche i giardini meritano un’occhiata per il bellissimo palco art nouveau, circondato da un paio di caffè. Si tratta di uno dei numerosi esempi del liberty di Caltagirone, che comprendono anche il teatro davanti all’ingresso principale dei giardini.


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