Palermo

Capoluogo della Sicilia, Palermo è frenetica, esuberante, chiassosa ed entusiasmante: quel tipo luogo che si ama o si odia. Il continuo frastuono del traffico che riecheggia su ogni muro egli infiniti squallidi di cemento non rendono immediatamente evidente che Palermo ha, in realtà il più grande centro storico d'Italia, una specialissima fusione siciliana di arte, architettura, cultura e stile di vita. Belle stradine labirintiche, eleganti monumenti barocchi e normanni coesistono con cupole arabe, mentre vivaci mercati invadono il dedalo di strade medievali e negozietti alla moda si infilano chiese rinascimentali e palazzi spagnoli. Purtroppo questo antico centro è sporco e trasandato: i palazzi bombardati durante la Seconda guerra mondiale aspettano ancora di essere ricostruiti e musei di livello internazionale restano chiusi per decenni senza che nessuno sappia spiegarne i motivo. Mentre (e per fortuna per molti visitatori non sarà evidente) la corruzione qui è la norma, come dimostra il fatto che gli "interessi" di alcune aziende sono stati in grado di esercitare una pressione sufficiente a garantire che la costruzione di una nuova linea di tram avesse una destinazione principale un centro commerciale.

Ci vogliono almeno tre o quattro giorni per esplorare Palermo, i suoi antichi monumenti, i quartieri medievali e i caotici mercati; inoltre la città è una buona base per una gita di un giorno alla cattedrale normanna di Monreale, alla località balneare di Mondello, al porto peschereccio di Porticello e all'affascinante sito romano di Solunto. Chi avesse un serio interesse per la storia della Sicilia e della mafia, può dedicare mezza giornata alla nota capitale mafiosa di Bagheria, città profondamente inquietante, dove splendide ville barocche sono incastrate in una sgangherata rete di costruzioni abusive. 

Ad ovest della città, una serie di deludenti stazioni balneari costeggia il Golfo di Carini, mentre a sud di Palermo una strada incantevole conduce a Piana degli Albanesi, un'enclave ortodossa albanese in un'isola strettamente cattolica, e poi proseguendo in direzione delle montagne, al casino di caccia reale di Ficuzza e alla famigerata città della mafia di Corleone. Se invece volete proprio cambiare aria, prendete il traghetto o l'aliscafo per l'isola vulcanica di Ustica, a un'ora e un quarto dalla città: tra i posti più belli della Sicilia per fare immersioni. Per la sua atmosfera tranquilla e alle sue acque limpide potreste decidere di fermarvi più a lungo di quanto programmato.

Palermo

Affacciata sull'ampia bai ai piedi del massiccio calcareo del Monte Pellegrino e di fronte alla grande fertile valle della Conca d'Oro, PALERMO gode di una stupenda posizione. Originariamente colonia fenicia, fu conquistata dai cartaginesi nel V secolo a.C. e di venne un importante baluardo punico contro l'influenza greca che dilagava in altre parti dell'isola. Chiamata originariamente Panormus ("tutta porto") per le sue ovvie attrattive come scalo lungo le rotte mercantili, rimase nelle mani dei cartaginesi fino al 254 a.C., quando fu conquista dai romani. Ma i giorni di splendore dovevano ancora arrivare. Nel 831 d.C. la città fu conquistata dagli arabi, sotto il cui dominio di venne un centro culturale e intellettuale e islamico: del fiume Papineto, che ora scorre sotto la città, si diceva che fosse collegato al Nilo e subisse le sue maree. Due secoli più tardi, sotto i normanni, l'insediamento continuo a fiorire come una delle più grandi metropoli europee, famosa per la ricchezza della sua corte e ineguagliabile centro di cultura.
Inseguito, la città ha subito numerosi alti e bassi con il susseguirsi di altri invasori stranieri, ma ha sempre mantenuto il suo predominio sull'isola. Durante la Seconda guerra mondiale, le bombe degli Alleati distrussero buona parte dell'aerea portuale e devastarono un'ampia zona della città medievale, uno stato di cose che ancora adesso risulta solo parzialmente risolto.
Nonostante ci siano notevoli resti monumentali che vanno dal IX al XII secolo, sono le risistemazioni urbanistiche del XVI e del XVII secolo che conferiscono alla città il suo aspetto attuale. Grazie alle famiglie nobile dominanti e ai ricchi ordini monastici, Palermo è sempre stata una città di sontuosi palazzi e chiese, dalla possente cattedrale alla vicinia Cappella Palatina decorata a mosaici, nascosta all'interno del Palazzo dei Normanni. Ogni antico quartiere offre innumerevoli chiese e cappelle affascinanti, mentre gli appassionati possono essere rintracciare le eredità normanne barocche in una serie di caratteristici edifici e monumenti. Ma per molti turisti ciò che rende Palermo unica sono i suoi
vivacissimi mercati, il tradizionale street food, i teatri di marionette, e le spettrali catacombe.
Catacombe dei Cappuccini
Porto di Palermo

Da non perdere

I Quattro Canti

I Quattro Canti sono il centro della città medievale. Realizzati nel 1611, non sono una vera e propria piazza quanto un'insieme di crocevia barocchi che divide Palermo centrale in quadranti. Ciascuno dei quattro angoli concavi è stato decorato con sensuali statue disposte su diversi livelli, dove nei secoli passati vi venivano appese le teste dei ribelli condannati a morte. A pochi passi da qui ci sono alcune delle piazze e degli edifici più suntuosi di Palermo, fra cui molte delle chiese più belle della città.

Palermo - I Quattro Canti
Palermo - I Quattro Canti

La Martorana

La Martorana è uno degli edifici medievali che siano conservati. Giorgio di Antiochia, ammiraglio di re Ruggiero, la commissionò nel 1143, dandole il suo nome ufficiale, Santa Maria dell'Ammiraglio. Dopo i Vespri siciliani, la nobiltà isolana vi si riunì per offrire la corona a Pietro d'Aragona e la chiesa fu ceduta al convento fondato da Eloisa Martorana, da cui prende il nome. Nel 1588 fu rimaneggiata in stile barocco e venne costruita la concava affacciata nord. Fortunatamente, questi elementi non distraggono dalla magnificenza dell'interno a cui si accede dal campanile, una struttura originale del XII secolo, ornata da archi cordonati ed esili colonnine. La chiesa è una delle preferite dai palermitani per celebrare matrimoni, eventi scenografici che spesso culminano con la liberazione da parte degli sposi di colombe bianche.

 Una serie di mosaici spettacolari decora le pareti e le colonne che sorreggono la cupola principale; si tratta di vivaci opere d'arte greche commissionati dall'Ammiraglio stesso, di origine greca. Un Cristo benedicente domina la cappella circondato da angeli e affiancato dagli apostoli e della Madonna. I coli sono ancora splendenti: il fondo d'orato è ravvivato dall'azzurro, dal rosso, dal verde, e dal bianco e, specialmente mattutine, i raggi del sole che filtrano dalle alte finestre danno risalto a queste opere di squisita fattura. Sui entrambi lati delle scale all'ingresso, sono stati incorniciati e collocate due pannelli a mosaico originali raffiguranti rispettivamente Giorgio Antiochia inginocchiato che dedica la chiesa alla Vergine e re Ruggiero in coronato da Cristo: da notare da quest'ultimo pannello il contrasto tra il sovrano tempestato di diamanti e la semplice dignità di Cristo.



La frutta di Martorana

Nel tardo Medioevo, quando i conventi e i monasteri conobbero il loro periodo diffusione a Palermo, molti di essi si mantenevano producendo piccole sculture di pasta di mandorle colorata a forma di frutta e verdura. La Martorana di venne famosa per la qualità dei suoi “frutti” di mandorla venduti alle porte della chiesa. Oggi questa tradizione è tenuta in vita dalle pasticcerie siciliane che producono la frutta di Martorana, benché nelle loro vetrine siano in mostra anche pesci e frutti di mare prodotti con la stessa pasta. Il periodo migliore per ammirare queste creazioni è ottobre, prima della festa di Ogni Santo. Se volete prendere un po' di frutta di Martorana da portare a casa, ricordate che non c’è bisogno di congelarla.

Albergheria

Albergheria il quartiere subito a nord-ovest della Stazione Centrale, delimitato da via Maqueda e corso Vittorio Emanuele, apparentemente non è cambiato negli ultimi secoli. Nonostante i superbi palazzi di via Maqueda, il vero cuore del quartiere è l'intrico di minuscule viuzze che si allontanano dalle vie principali. Il fulcro è occupato da uno dei mercati all'aperto più vivaci di Palermo, conosciuto come Ballarò, e, in mezzo ad altri edifici anneriti e pericolanti, si nascondono parecchie chiese meravigliose.

Mercato di Ballarò

Piazza Ballarò è il cuore del chiassoso mercato giornaliero di frutta e verdura che inizia nelle prime ore del mattino. Qui troverete distese di pesci luccicanti, zucchine lunghe come mazze da baseball e foglie di vita arrampicante che decorano le bancarelle. Ci sono anche diversi posti molto economici dove mangiare, dove potrete infilarvi tra gli abitanti del quartiere e assaggiare ricci di mare, carciofi fritti e birra, oltre a localini senza nome dove bere qualcosa e ardite bancarelle che vendono pane e milza e pane e panelle. Non andatevene senza visitare Rosciglione, creatori dei migliori cannoli della città. All'estremità meridionale di piazza Ballarò, vigila la sfavillante cupola in maiolica della chiesa seicentesca di Santa Maria del Carmine, un singolare punto di riferimento fra le bancarelle del mercato e i vicoli cosparsi dei rifiuti delle sue attività.

Palazzo dei Normanni

Un palazzo reale ha sempre occupato l'altura che domina la Palermo medievale e la lunga mole del Palazzo dei Normanni domina ancora il margine occidentale del centro storico. Originariamente costruito dai saraceni nel IX secolo, il palazzo considerevolmente ampliato dai normanni, sotto i quali ospito la corte più sontuosa dell'Europa medievale. La lunga facciata venne aggiunta dagli spagnoli nel Seicento e oggi gran parte dell'interno è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Degli Appartamenti Reali, l'ambiente più bello è la Sala di Ruggiero, una delle parti più antiche del palazzo, rivestita di preziosi mosaici del XII secolo raffiguranti scene di caccia. Altri ambienti, quali la Sala del Duca di Montalto, sono utilizzati occasionalmente per ospitare esposizioni. Tuttavia, il clou dell'intero palazzo è la meravigliosa Cappella Paladina, gioiello indiscusso della Palermo centrale. Cappella privata di Ruggiero II fu costruita tra il 1132 e il 1143. Il suo intimo interno lascia senza fiato, con la cupola, le tre absidi e la navata interamente ricoperte di mosaici, di squisita fattura: i più antichi, probabilmente completati da artigiani bizantini nel 1150, sono quelli della cupola e delle absidi; i mosaici della navata opera di artigiani locali, furano ultimati circa vent'anni dopo e raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Come a Monreale e a Cefalù, è la possente rappresentazione del Cristo Pantocratore che decora l'abside maggiore a dominare la scena e a catturare l'attenzione, una rappresentazione che qui è potenziata da altre raffigurazioni secondarie: il Cristo benedicente con un libro aperto in mano e il Cristo in trono fra San Pietro (a cuoi la cappella è dedicata) e San Paolo. La cappella possiede anche un magnifico soffitto di scuola araba con elementi a stalattite in legno finemente intagliati, un pavimento a motivi marmorei e un imponente candelabro pasquale normanno, addossato all'ambone, alto quattro metri e intagliato con figure elaborate.

La Cattedrale

Scendendo dai Quattro Canti lungo corso Vittorio Emanuele, si è colti impreparati dalla vista immensa mole della Cattedrale, che conserva un maggior numero di elementi normanni rispetto al Palazzo dei Normanni. Fondata nel 1185 dall'arcivescovo inglese di Palermo Gualtiero Offamiglio, la cattedrale doveva essere la sua base di poteri in città, ma rimase incompiuta per diversi secoli e fu presto surclassata dal magnifico Duomo d Monreale fatto costruire da Guglielmo II. Le radicali modifiche del tardo Settecento aggiunsero una cupola assolutamente discordante e stravolsero le raffinate linee della pietra fulva. Tuttavia, le tre absidi dell'estremità orientali e le incantevoli torrette sono originali del XII secolo, nonostante la vistosa facciata in stile gotico-catalano, l'esterno della chiesa conserva sculture e particolari normanni sufficienti ad attribuirle un valore che va oltre la mera curiosità. Lo stesso non si può dire per il pomposo interno modernizzato da Fuga, l'architetto napoletano autore della cupola. L'elemento di maggiore interesse è l'Area Monumentale, dove si possono vedere le tombe reali, dove sono sepolti re e imperatori. Due cappelle affollate ospitano le spoglie mortali di alcuni dei sovrani più famosi in Sicilia: fra gli altri Federico II e sua moglie Costanza d'Aragona, Enrico VI e Ruggiero II. Una Pregevole urna d'argento nella cappella a destra del presbiterio costudisce le reliquie di Santa Rosalia, la padrona della città, mentre nel tesoro sono esposti una papalina intarsiate di perle e di pietre preziose e tre semplici ma preziosi anelli prelevati nel Settecento dalla tomba di Costanza d'Aragona. Infine, la cripta racchiude 23 notevoli tombe marmoree, molte delle quali sono antichi sarcofagi con interessanti decorazioni. La n.12 è un sarcofago greco con un'importante scultura di Antonello Gagini, uno dei componenti della prolifica dinastia di valenti scultori medievali, le cui opere sono disseminate in tutta la Sicilia. In estate, è possibile visitare i tetti, della cattedrale, raggiungibili grazie a una scala a chiocciola situata in una delle torri, per godere di una vista mozzafiato di Palermo e apprezzare l'intrigata architettura arabo-normanna sottostante.

Porta Nuova

A canto al Palazzo dei Normanni si trova Porta Nuova, la più importante porta di accesso alla città. Venne eretta nel 1535, all'inizio della strada che porta a Monreale, per commemorare le imprese di Carlo V in Tunisia, e sul lato occidentale è decorata da telamoni (colonne a forma di uomo) raffiguranti prigionieri moreschi, truci e baffuti.

La Vucciria

A nord di corso Vittorio Emanuele e a est di via Roma, si trova uno dei mercati più antichi di Palermo, la Vucciria, il cui nome pare derivi dal francese boucherie (macelleria). Un tempo il più famoso mercato di Palermo sembra essere ora l'ombra di se stesso, anche se racchiude ancora alcuni bar spartani dove il vino viene spillato direttamente dalla botte, e, nascoste nelle viuzze, un paio di eccellenti trattorie di pesce.

Monte Pellegrino

A nord della città, visibile dalla zona portuale, incombe il Monte Pellegrino, che separa Palermo dalla baia di Mondello. Il monte è una riserva naturale con sentieri segnati, ma per la gente del posto è principalmente meta di gite domenicali. E' anche un importante luogo di pellegrinaggio, sede del santuario della padrona della città, Santa Rosalia. Durante il tragitto di mezz'ora verso il monte, si gode ampie vedute di Palermo e della sua piana. Al termine della strada sorge il Santuario di Santa Rosalia, circondato da un'insieme caotico di bancarelle e chioschetti. Vi si accede da una cappellina eretta sopra la profonda caverna nelle pendici del monte dove nel 1624 furono rivenute le ossa della santa. La bara al suo interno racchiude una statua dorata della santa dormiente, che a Gioethe era sembrata "così naturale e bella che ci si può davvero aspettare di vederla respirare e muoversi". L'acqua che gocciola lungo le pareti è considerata miracolosa. La stradina sulla sinistra della cappella conduce in mezz'ora a piedi allo sperone roccioso da dove una statua più austera di Santa Rosalia vigila sulla città. Un altro sentiero che parte sulla destra del santuario conduce in cima al monte, alto 600 metri in una quarantina di minuti a piedi. Gli altri senti che solcano il monte pellegrino sono sempre pieni di famiglie che fanno pic-nic e di bambini che giocano.

La festa di Santa Rosalia

Di Rosalia, che secondo la tradizione era una nobile della corte normanna vissuta nel XII secolo, non si sa quasi nulla, se non che ad un certo punto rifiuto le ricchezze del suo ambiente e si ritirò come un'eremita sul Monte Pellegrino, fuori Palermo. Di lei non si hanno altre notizie fino a inizio Seicento, quando una visiona portò al rinvenimento delle sue ossa in una caverna sulla montagna. Dichiarate sacre reliquie, le ossa furono portate in processione per tutta la città nel 1624 e nel 1625 quando "fermarono" l'epidemia di peste che stava imperversando. Quella cerimonia si riprese ogni anno il 15 luglio e il 4 di settembre con una processione alla luce delle torce che fa parte della grande festa annuale di Palermo, la Festa di Santa Rosalia ("U Fistinu" in dialetto), un'esuberante mescolanza di devozione baldoria. Per i palermitani, "U Fistinu" è l'evento principale dell'anno, per i turisti è una festa divertente, fra le più elettrizzanti d'Italia. La cerimonia annuale comprende sia cortei solenni sia intrattenimenti pacchiani, con la partecipazione appassionata e chiassosa di centinai di migliaia di palermitani. L'avvenimento centrale è la lunga processione che attraversa il centro, dal Palazzo dei Normanni al lungomare passando per corso Vittorio Emanuele con in testa il Carro Trionfale che trasporta una statua della santa illuminata da candele. Altre attrazioni sono le rappresentazioni con marionette dei miracoli della santa, concerti, esposizioni e una sagra gastronomica presso il Foro Italico, dove vengono esposte e consumate enormi quantità di cibo, soprattutto lumache, noci, cocomeri e dolci. I festeggiamenti culminano in un grande spettacolo pirotecnico sopra il porto.

Processione Santa Rosalia
Padrona di Palermo - Santa Rosalia
Festeggiamenti della Santa Padrona

Lo street food a Palermo

A Palermo, lo street food è molto caratteristico e, oltre alla pizza la trancio e ai dolci ci sono molte prelibatezze che potreste non aver mai assaggiato (e
alcune che magari non volete assaggiare mai più).
Cannoli ricotta & pistacchio
Arancina al ragù
Sfincione
Stigghiola
Polipo bollito
Pasta con le sarde

Taxi service | N.C.C. Noleggio Con Conducente | Servizi Tour per tutta la Sicilia.

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