Taormina & Savoca

Taormina & dintorni

Lambito dal mar Tirreno e dallo Ionio e diviso dal resto d’Italia dallo Stretto di Messina, il nord-est della Sicilia, al primo impatto, non è la parte più affascinante dell’Isola. Messina stessa fu distrutta dal peggior terremoto mai accaduto nell’Europa occidentale, nel 1908, e i paesi sui Peloritani, che rappresentano la spina dorsale dell’area, sono remoti, dimenticati e spesso dilaniati da alluvioni e smottamenti. Le case costruite con materiali scadenti, si quelle di campagna sia quelle di città, contribuiscono inoltre ad accentuare il rischio naturale di danni. Può capitare, infatti, di leggere notizie di alcune zone spazzate via da inondazioni o frane. Un altro terremoto sarebbe devastante per Messina, anche perché la città nuova è stata eretta sulle macerie di quella vecchia. C’è un'unica deroga a questo scenario. Arroccata su una montagna ricoperta di buganvillee color magenta, attorniata da montagne suggestive e da una stretta fascia costiera, questo particolare angolo di Sicilia vanta una delle mete più frequentate, Taormina. Già luogo prediletto di scrittori decadenti dal calibro di D.H. Lawrence e Oscar Wilde, è oggi la località più turistica della regione, e il suo antico teatro greco, i suoi grandi alberghi e l’atmosfera della città attirano molti visitatori.

Taormina è dominata dal paese montano di Castelmola, poco lontano dalla città e molto visato per gli stupendi scorci in tutte le direzioni. La costa sotto Taormina, verso nord e verso sud, è estremamente invitante ed è in mix di grotte, calette rocciose e belle spiagge sabbiose, anche se è perlopiù divisa in lidi privati e d’estate è molto affollata. Più facile da raggiungere, in autobus o in funivia, sono i piccoli tratti di spiaggia di ciottoli intorno a Mazzarò. Per lunghe distese si sabbia, invece, dovrete arrivare fino a Giardini Naxos, cinque chilometri più a sud di Taormina e raggiungibile in 15 minuti in autobus. Più economica e meno pretenziosa di Taormina, è una località a se stante, con una sua industria turistica e una sua vita notturna.

Con la sottile striscia costiera percorsa da autostrada e ferrovia, stretta tra i monti Peloritani e il mar Ionio, la costa è per lo più deludente. Le spiagge sono di ciottoli di quarzo grigio e i paesi di questo tratto di mare sono piuttosto trascurati. Nessuno di questi è davvero interessante, per cui è meglio alloggiare a Taormina, le cui spiagge sono tutte a tiro di schioppo, inclusa la vasta distesa di sabbia che costeggia l’insenatura dove si trovano i resort più semplici di Giardini Naxos.

Se siete alla ricerca delle atmosfere del film Il padrino, vale la pena visitare i paesi di Savoca e Forza d’Agrò, non solo perché qui sono state girate alcune scene ma anche per ammirare l’attività macabra di queste parti: i corpi mummificati esposti al Convento dei Cappuccini di Savoca. Più a sud oltre Taormina, la valle dell’Alcantara, con le sue spettacolari gole, è la meta migliore in questa zona per chi cerca avventure all’aria aperta, mentre l’incantevole e incontaminato Castiglione di Sicilia è il paese collinare che più di tutti colpirà chi desidera iniziare una nuova vita nella Sicilia rurale.

Savoca

A circa 30 km a sud di Messina, la piccola località di Santa Teresa di Riva è un comodo punto di partenza per visitare il villaggio di SAVOCA, e Casalvecchio Siculo. Savoca è in posizione suggestiva situato al termine di una tortuosa solita di quattro chilometri dalla costa. Le sue case e le sue tre chiese sono appollaiate a gruppetti su pendii a picco, con un castello mal messo (saraceno in origine) arroccato in cima. Due strade a tenaglia, via San Michele e via Chiesa Madre, conducono alle omonime chiese, la più imponente delle quali è la Chiesa Madre, del XIII secolo, con un campanile squadrato. Situata su un piccolo promontorio tra due colline, offre uno splendido colpo d’occhio sulla valle, il mare le colline circostanti. Date un’occhiata anche alla casa accanto, accuratamente restaurata e con una bifora quattrocentesca con archi in pietra: è uno dei tanti edifici del paese che sono stati recuperati da persone venute da fuori in cerca di casolari in rovina da ristrutturate e adibire a seconda casa. Oggi la maggior parte della gente che vive a Savoca lavora fuori, soprattutto a Taormina, il che torna a suo vantaggio: di giorno le strade e i viottoli di campagna sono piacevolmente deserti e l’atmosfera medievale è rimasta intatta.

Sulle tracce del Padrino

Molte scene della sagra de Il padrino, di Francis Ford Coppola, sono state girate a Savoca e a Forza d’Agrò, entrambi considerati molto più pittoreschi rispetto a Corleone, dove era ambientato il romanzo di Mario Puzo. I fan del film hanno l’imbarazzo della scelta in fatto di visite guidate a tema: tappa immancabile è il Bar Vitelli, dove è esposta una collezione di foto fatte durante le riprese de Il padrino II e con il tavolo dove Michael Corleone è seduto quando chiede al padrone la mano della bella Apollonia ancora al suo posto. Nella piazza, invece, potete vedere la Chiesa Madre, dove nel film sono celebrate le nozze. Le visite migliore comprendono anche il villaggio di Forza d’Agro, abbarbicato in alto sul mare su uno sperone dei monti Peloritani, che compare nella terza puntata della sagra.

Il padrino, di Francis Ford Coppola
Bar Vitelli

Castelmola

Situato cinque chilometri sopra Taormina, il minuscolo villaggio collinare di CASTELMOLA sembra spuntare all’improvviso dalla scoscesa rupe sottostante, ed è costituito da vicoli ripidissimi da esplorare e dai resti di un castello demolito da tempo. Non c’è da stupirsi che Castelmola si sia votata interamente al turismo, come attestano i negozi di souvenir e la dozzina di bar e ristoranti.

Sopra Castelmola, gli escursionisti intrepidi possono intraprendere una salita di circa due ore per la vetta del Monte Venere (885 m), la cima più alta della zona. La discesa da Castelmola è molto più facile della salita e il panorama è migliore. Ci vogliono 15 minuti per la Madonna della Rocca e 30 per la città.

Castelmola
Castelmola - Centro Storico

Mazzarò

Le spiagge più vicine a Taormina sono scintillanti calette di ciottoli di MAZZARO’, facilmente raggiungibili con la funivia. Delle due spiagge, la più meridionale, di fronte alla famosissima Isola Bella, immortalata in tante fotografie e protetta con un tempio della vita marina, è in genere la più affollata. Qui il mare è limpidissimo e si possono noleggiare barche e attrezzature da snorkeling e immersioni.
Mazzarò - Isola Bella
Mazzarò - Isola Bella
Spiaggia di Mazzarò

Giardini Naxos

Le spiagge di sabbia migliori nei dintorni di Taormina sono quelle di GIARDINI NAXOS, a sud della città, dove una lunga striscia di sabbia orla l’ampia baia ad arco, costeggiata da un lungomare pieno di bar, caffè, ristoranti e alberghi. E’ la tipica località balneare italiana, molto più di Taormina: affollata e chiassosa fino a fine settembre, dopodichè chiude i battenti quasi del tutto fino alla primavera successiva. La spiaggia è per metà libera, mentre l’altra metà, che comprende i tratti migliori verso l promontorio, è stata suddivisa in lidi privati, con sdraio, ombrelloni, attrezzature per lo sport acquatici, bar e ristoranti.
Lungomare di Giardini Naxos
Spiaggia di Giardini Naxos

Scavi delle colonie greche

Val la pena sottolineare che nella baia di Giardini Naxos sorse la prima colonia greca della Sicilia. Essendo un punto di approdo ovvio per le navi che percorrevano le rotte tra la Grecia e l’Italia meridionale, nel 734 a.C. vi fu fondato un insediamento chiamato Naxos, dal nome dell’isola greca da cui provenivano i colonizzatori, ma non diventò mai molto importante. Gli scavi del sito dell’antico insediamento si trovano proprio sul promontorio, Capo Schisò: l’ingresso è vicino al ristorante La Sirena, affacciato sul porto. I frammenti resti sono un po’ deludenti, ma occupano una vasta area del promontorio e consentono di fare una piacevole passeggiata fra oliveti e agrumeti. Le spiegazioni relative a ciò che si vede (poche fondamenta di una città con impianto a retico e un lungo tratto dell’antica cinta muraria in pietra lavica) sono pochissime, e il piccolo museo archeologico del sito, dove sono esposti alcuni reperti, non è di grande aiuto.

Taormina

Situata sul Monte Tauro a dominare su due vastissime e magnifiche baie, TAORMINA è la località di villeggiatura più famosa e raffinata della Sicilia. L’assenza di spiagge in città è ampiamente compensata dalle incantevoli rovine del Teatro Greco e dalla assoluta bellezza paesaggistica, completata dall’Etna in lontananza. Amata da decenni da scrittori, artisti e celebrità, è una località costosa, ma la sua esclusività solo apparentemente, perché infondo questa cittadina ha mantenuto un fascino da paese collinare. Infatti Taormina, conserva quasi intatto il suo aspetto tardomedievale: la strada principiale, pedonale, è un susseguirsi di palazzi antichi, piazzette intime e balconi fioriti. L’inconveniente è che quasi sempre, e in particolare tra giugno e settembre, a Capodanno e a Pasqua, è estremamente affollata e gli stretti sono intasati dai turisti. In inverno si sta più tranquilli ed è proprio in questa stagione che le vedute sull’Etna, imbiancato, sono limpidissime; la primavera invece, porta con sé un esuberante profusione di fiori e piante di ogni tipo sui fianchi della collina. Entrando nel centro storico di Taormina da Porta Messina, vi troverete immediatamente sull’asse viario della città, corso Umberto I, magnificamente riconoscibile dalle torrette di Palazzo Corvaja.
 

Da non perdere

Palazzo Corvaja

Palazzo Corvaja esiste dal X secolo, quando fu costruito dagli arabi come torre di difesa. Questa struttura originaria costituisce ancora il corpo centrale del palazzo, mentre nel cortile le finestre ogivali tipicamente arabe sono perfettamente in armonia con gli elementi godici, come la scalinata coronata da un balcone in stile Romeo e Giulietta. All’interno del palazzo si trova la sala dove il cosiddetto “parlamento” siciliano, formato in realtà da un gruppo nobili Aragonesi, si riunì nel 1410 per scegliere il futuro re. Attualmente ospita l’ufficio turistico e l’interessante Museo Siciliano di Arti e Tradizioni Popolari, un’esposizione di oggetti popolari particolari da carretti siciliani dipinti a scene della Natività in sughero e cera. Tra i pezzi forti del museo, i 25 dipinti su pannelli, realizzati intorno al 1860, raffiguranti varie persone salvate, grazie a un intervento miracoloso, da disgrazie come cadere in una stufa o essere assaliti.

Palazzo Corvaja
Museo Siciliano di Arti e Tradizioni Popolari

Santa Caterina

Di fronte al Palazzo Corvaja si erge la chiesa di Santa Caterina, costruita quasi sopra un piccolo odeon in mattoni, conosciuto come il Teatro Romano (originariamente usato per rappresentazioni recitate con musica). Potete vederlo sbirciando attraverso l’inferriata sul retro, poi entrate in chiesa per guardare più da vicino i frammenti del teatro visibili nel pavimento della navata.
Chiesa di Santa Caterina
Piccolo Odeon - Teatro Romano

Teatro Greco

Seguendo il flusso di gente che, da piazza Vittorio Emanuele, sfila davanti a una serie ininterrotta di negozi per turisti, arriverete al Teatro Greco, uno dei monumenti imperdibili della Sicilia, da visitare la mattina presto o poco prima della chiusura per evitare gli affollamenti. Nulla, tuttavia, può sminuire la bellezza naturale del sito. Scavato nel fianco della collina, il teatro offre un panorama sconfinato sulla costa sicula, i monti della Calabria meridionale e la vetta dell’Etna: una meravigliosa scenografia naturale per il pubblico dell’età classica. Nonostante il nome, i resti attuali sono pressoché tutti romani. Fondato dai greci nel III secolo a.C., il teatro fu quasi interamente ricostruito alla fine del I secolo d.C., periodo in cui Taormina godette di grande prosperità sotto l’Impero Romano: la costruzione ne cambio completamente le caratteristiche, e non sempre in meglio. Le aperture ad arco, le nicchie e le colonne dell’impressionante scena romana, per esempio, nascosero la vista dell’Etna, che presumibilmente aveva originariamente determinato la scena del luogo.

Teatro Greco
Teatro Greco

Giardino Pubblico

Il Giardino Pubblico fu sovvenzionato da una scozzese, Florence Trevelyan, che si stabilì a Taormina nel 1899 dopo essere stata “invitata” a lasciare l’Inghilterra a causa della sua relazione amorosa con il principe di Galles, il futuro re Edoardo VII. A lei si devono anche i curiosi “apiari” (alveari), padiglioni che somigliano a rustiche capanne di legno o a pagode in pietra o in mattoni, che oggi ospitano voliere, piante e un parco giochi.

Piazza IX Aprile

A metà di corso Umberto I si apre piazza IX Aprile, il “balcone ” di Taormina. La piazza è dominata dalla Torre dell’Orologio restaurata, del XII secolo, mentre dalla terrazza si ammira un panorama strabiliante sulla baia e l’Etna. Qui è difficile resistere alla tentazione di sedersi a uno dei tanti caffè, sappiate però che anche solo un espresso potrebbe costarvi una fortuna. In questa piazza vedrete due chiesette: la bassa chiesa quattrocentesca di Sant’Agostino oggi è una biblioteca, mentre San Giuseppe ha una facciata secentesca decorata con curiose targhe raffiguranti scheletri e ossa incrociate.

Piazza IX Aprile, il “balcone ” di Taormina
Chiesa quattrocentesca di Sant’Agostino

Piazza Duomo

L’intima piazza Duomo di Taormina, situata in posizione suggestiva, dimostra quando fosse piccola la città fino a poco tempo fa. Vi si accede da un arco nella Torre dell’Orologio, al centro ha una bella fontana del Settecento e, soprattutto, ospita il Duomo-fortezza, originariamente custodito nel XIII secolo ma più volte rimaneggiato. I suoi interni sono semplici: si ritiene che le colonne di marmo rosa lungo la navata provengano dal Teatro Greco, mentre il soffitto con travi in legno è decorato con motivi arabo-gotici.
Piazza Duomo di Taormina
Piazza Duomo di Taormina - Fontana del 700

CASTELLO SARACENO

Sopra Taormina, la cappella della Madonna della Rocca, in cima a un dirupo, e i ruderi del medievale Castello Saraceno meritano una visita per il meraviglioso panorama che abbraccia il Teatro Greco e il paese sulla costa: per rifocillarsi dopo la camminata, ci sono un paio di ristoranti e caffè, perfetti per godersi il tramonto. Gli autobus che partono ogni ora o ogni mezz’ora ci mettono poco per salire lungo la strada, ma è più suggestivo salire a piedi, imboccando il percorso della processione fino alla cappella da via Circonvallazione, dopo la stazione di servizio Q8: la camminata richiede una ventina di minuti.

La cappella della Madonna della Rocca
Castello Saraceno

La valle dell'Alcantara

Intorno al 2400 a.C., un’eruzione del monte vulcanico Mojo, che domina la valle dell’Alcantara, seppellì il fiume e la valle sotto la lava. In quattro millenni, il fiume alcantara ha scavato il suo corso nei depositi di basalto grigio, creando degli spettacolari burroni, le Gole dell’Alcantara, e trasformato la roccia in variegate formazioni scultoree. Questa zona è a circa 20 km da Taormina, a est, e si raggiunge facilmente attraversando colline coperte da una profusione di agrumeti, uliveti e fiori di campo e passando da un paio di affascinanti città da visitare: Francavilla e soprattutto Castiglione di Sicilia. La strada corre sopra e lungo il fiume, e i vari ponti ricordano che il nome Alcantara è una corruzione della parola araba che significa “ponte”.
Valle dell’Alcantara
Le Gole dell’Alcantara

Francavilla di Sicilia

Se volete evitare la folla delle Gole dell’Alcantara, continuate per altri quattro chilometri e arriverete alla moderna città di Francavilla di Sicilia. Situata sul fiume e dominata dai pochi resti delle mura del suo vecchio castello sulla collina, è stata teatro di una delle battaglie più sanguinose combattute in Sicilia, nel 1719, quando l’esercito austriaco si scontrò con quello spagnolo, senza alcun risultato evidente se non la perdita di 8000 vite umane. Un sentiero sale fino alle rovine e, benchè buona parte del paese sia di recente costruzione, le poche strade antiche del centro conservano il loro interesse. Ai piedi del castello si diparte un sentiero ben segnalato che scende tra alberi di agrumi e noccioli fino al fiume e alle Gurne (laghetti), dove potrete fare il bagno tra cascate e vasche naturali, in beata solitudine.

Castiglione di Sicilia

La località migliore dove soggiornare (e mangiare) nella valle dell’Alcantara è Castiglione di Sicilia. Abbarbicato in cima alla collina che domina la valle, le sue belle case erose dalle intemperie con i tetti coperti di tegole curve sono raggruppate sotto i resti del castello. Le guglie delle numerose chiese e il castello roccioso in rovina si presentano come una meta invitante quando ci si avvicina lungo la strada sinuosa, e in effetti è molto piacevole trascorrere qualche ora vagando tra le strade silenziose di questo antico insediamento di montagna. Potete salire fino alla piazzetta in cima al paese, che offre splendidi panorami sull’Etna e da dove una scalinata sale ai ruderi del castello, o fortezza greca, forse fondata nel V secolo a.C. da esuli greci provenienti dalla vicina Naxos: anche qui panorami sono spettacolari.

Poco fuori Castiglione, nella valle sottostante, si trova la cappella bizantina nota come La Cuba per la sua perfetta simmetria, egregiamente restaurata. Alle sue spalle, un sentiero conduce al fiume, dove ci sono cascate e piscine naturali.


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